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Published on May 27th, 2013 | by Matteo D'Angelo

R. A. Dickey e la Knuckleball: il lancio che sfida le leggi della fisica

R. A. Dickey, nato a Nashville nel 1974, fu draftato dai Texas Rangers nel ’96. Dopo analisi cliniche i Rangers scoprirono che a Dickey mancava il legamento collaterale ulnare nel gomito. I dottori erano sorpresi che riuscisse a lanciare senza provare alcun dolore al gomito. Dal 2012 Dickey è l’unico partente nella MLB ad utilizzare la knuckleball come lancio principale. Selezionato per l’All Star game 2012, è il primo lanciatore di knuckleball a vincere il Cy Young Award. 

Quando fu scelto nel Draft ’96 dai Texas Rangers, Dickey era un lanciatore come tanti altri: Dritta vicina alle 90mph, Curva e una Forkball, che lui definiva “The Thing” (la Cosa). Nel 2005, dopo un modesto successo come partente “convenzionale”, iniziò a lanciare knuckleball per cercare di estendere la sua carriera ormai in netta discesa. I suoi primi anni da Knuckleballer non furono eclatanti, ma con il tempo e l’allenamento riuscì a perfezionare questo lancio fino a diventare il primo knuckleballer a vincere il Cy Young Award.

Dickey in un intervista racconta che i primi due anni e mezzo furono veramente difficili per lui. Per poter imparare questo lancio bisogna in un certo senso dimenticare tutto quello che si sa sul lanciare e stravolgere la meccanica, l’impugnatura e il punto di rilascio. Infatti, tutti i lanci nel baseball si basano sulla rotazione della palla per poterne controllare la traiettoria. Invece con la knuckleball l’obiettivo è quello di limitare la rotazione.

Ma come funziona la Knuckleball? Cosa rende questo lancio così particolare e difficile da battere?

La risposta è: l’Imprevedibilità.

Il movimento di questo lancio è veramente erratico, cioè la traiettoria non è prevedibile. A volte si muove verso sinistra, a volte verso destra, a volte verso il basso e in alcuni casi addirittura verso l’alto sfidando le leggi della fisica. Nell’immagine animata si può notare che a volte la knuckleball di Dickey si sposta in tutte e quattro le direzioni. Persino il catcher ha difficoltà nel prendere la palla, figuriamoci il battitore.

(l’immagine è molto pesante quindi potrebbe richiedere qualche minuto per il caricamento completo) 

La knuckleball è la manifestazione del fenomeno che gli scienziati definiscono come “Chaotic Dynamics” (la dinamica del caos), dove i sistemi dinamici vengono altamente influenzati dalle diverse condizioni iniziali di un fenomeno. Questa teoria è comunemente conosciuta come il “butterfly effect”. Nel nostro caso specifico, le diverse condizioni iniziali sono il rilascio della palla, come una Dritta con 1000 rpm e una Knuckleball con 1.5 rpm, che modificano altamente l’effetto finale, cioè la traiettoria e l’arrivo della palla a casa base. Riassumendo, ad ogni rpm di una palla corrispondono diverse traiettorie e diversi punti di arrivo.

Un altro fattore importante che influenza molto la traiettoria della palla è la resistenza dell’aria. La Knuckleball essendo quasi priva di rotazione rimane in balia della resistenza dell’aria, che crea turbolenze erratiche che le conferiscono il tipico movimento.

Nei due grafici in basso possiamo notare i movimenti dei lanci di C.C. Sabathia (Lanciatore “convenzionale”) e Tim Wakefield (Knuckleballer). I due assi indicano il movimento di ogni lancio in termini di spostamento verticale (ordinate) e orizzontale (ascisse). Possiamo vedere come la Knuckleball (KB) di Wakefield si sposti in tutte le direzioni senza un particolare schema, rendendola quindi totalmente imprevedibile.

 

Ma come si impugna la Knuckleball? Esistono numerose impugnature, ma la più comune è quella spiegata da R. A. Dickey nel video ed illustrata nella seguente immagine. Il segreto di una buona Knuckleball è l’allenamento. Ci vogliono numerose ripetizioni e tanta forza di volontà per riuscire a governare un lancio di questo tipo. Dickey stesso ammette di averci impiegato più di due anni e di aver passato momenti difficili nell’impararlo.

Per comprendere a pieno la filosofia dei knuckleballers vi lascio con una massima di Charlie Hugh, lanciatore di Knuckleball degli anni ’70-’80:

Butterflies aren’t bullets. You can’t aim ’em—you just let ’em go…

Le farfalle non sono proiettili. Non puoi indirizzarle – puoi solo lasciarle andare..

Foto Copertina: sportsofboston.com

Video: Youtube.com/ESPN

Fonti/Foto articolo: hardballtimes.combaseball.physics.illinois.edu

 

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About the Author

è l'Amministratore di Baseball Ideas. Matteo gioca a Baseball da 17 anni. È stato uno dei primi corsisti all'Accademia FIBS di Tirrenia. Ha frequentato la Winthrop University, dove si è Laureato in International Business, e dove ha avuto l'opportunità di lanciare in NCAA Div. I per 4 anni. Ha 13 presenze in Nazionale Seniores di Baseball. Parte del Pitching Staff della Fortitudo Bologna in IBL per diversi anni, attualmente gioca in Germania nella Bundesliga con i Mannheim Tornados.



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