Corsa

Published on January 25th, 2013 | by Stefano Desimoni

Allenamento di rapidità e agilità nell’età infantile e adolescenza

Il baseball è uno sport molto complesso, unico nel suo genere. Uno sport che dal punto di vista fisico non richiede complesse doti atletiche, infatti è uno dei pochi sport che può essere praticato da qualunque tipo di atleta (grasso, magro, alto, basso, lento, veloce). Una delle caratteristiche che il praticante di questo sport deve avere è la RAPIDITA’.  Prima di tutto diamo una definizione di rapidità: “per rapidità, nello sport, si intende la capacità di raggiungere, in determinate condizioni, la massima velocità di reazione e di movimento possibile, sulla base di processi cognitivi, di impegni massimi di volontà e della funzionalità del sistema neuromuscolare”. Detto in parole povere è la capacità di eseguire un esercizio il più velocemente possibile, e aggiungo io, per quanto riguarda il baseball, il più precisamente possibile. Infatti molti dei gesti atletici di questo sport sono tremendamente complessi e se non vengono eseguiti nella metodologia corretta non avranno la giusta efficacia.

In questo articolo tratterò le basi per l’allenamento di rapidità nei giovani atleti, dividendoli in diverse categorie a seconda dell’età.

L’ ALLENAMENTO DELLA RAPIDITA’ NELL’ETA’ PRESCOLARE

Secondo Levi-Gorinewskaja, nel quarto anno di vita, nello sviluppo del movimento di corsa, solo nel 30% dei bambini è possibile rilevare una buona coordinazione dei movimenti degli arti inferiori e superiori. Tale percentuale sale al 70-75% a cinque anni, e a oltre il 90% a sei anni. Si può dunque agire in modo tale che, attraverso un’offerta multilaterale di esercizi, si tenga conto anche dell’aspetto della rapidità e si pongano le basi coordinative per il futuro. Poiché tra il quinto ed il settimo anno di età avviene un notevole perfezionamento dei movimenti di corsa, che è visibile anche in un miglioramento della velocità di corsa, in questo periodo di tempo vale la pena aumentare la quantità degli esercizi di rapidità. Ricerche hanno dimostrato come bambini che si trovano nell’età prescolare già ottengono tempi di contatto, o frequenze, che sono vicine a quelli di atleti di spicco. Ciò dovrebbe stimolare ad allenare questi presupposti elementari della prestazione, già in questo periodo, attraverso forme ludiche ed adeguate all’età. Un esempio del lavoro atletico adatto a bambini di quest’età può essere un piccolo percorso con saltelli, capriole, giri sul posto e tiro di una pallina. Esercizi molto semplici ma che aiutano il bambino a piantare le basi per un futuro da atleta. Molto importanti anche le andature tecniche: skip, calciata, galoppo laterale, essendo essi alla base della tecnica di corsa. Evitare di mettere in competizione i bambini, almeno a queste età, lo devono fare per divertimento e sta all’allenatore trovare esercizi divertenti o rendere divertente l’allenamento mettendosi in gioco con loro.

L’ALLENAMENTO DELLA RAPIDITA’ NELLA PRIMA ETA’ SCOLARE

La frequenza e la velocità dei movimenti subiscono la loro massima spinta di sviluppo soprattutto nella prima età scolare. In questa fascia di età, avviene la maturazione definitiva, anatomica e funzionale, della corteccia cerebrale.
Questo porta a un miglioramento nella velocità e della reazione. In questo periodo di età, con semplici esercitazione e allenamenti, ad esempio un esercizi a circuito e giochi di corsa adatti (e divertenti), si possono migliorare tutti i parametri della rapidità e della forza rapida.
I programmi di allenamento non si dovrebbero limitare però ad esercizi di reazione e di accelerazione, ma dovrebbero includere movimenti nei quali è richiesta coordinazione e precisione. I tempi sono maturi per iniziare ad inserire la competizione. Naturalmente senza enfatizzarla troppo. Cercare sempre di mischiare lavoro tecnico insieme a lavoro fisico. Infatti in questo periodo iniziano a rendersi conto di ciò che fanno e di come lo fanno.

L’ALLENAMENTO DELLA RAPIDITA’ NELLA SECONDA ETA’ SCOLARE

In questo periodo, si possono fare, solo parzialmente, affermazioni che vanno nella stessa direzione di quelle precedenti. Un consenso esiste per quanto riguarda la rapidità di reazione e la velocità di corsa. I tempi di latenza e di reazione si accorciano rapidamente e, verso la fine di questo periodo d’età, si avvicinano ai valori degli adulti. Inoltre anche la velocità di corsa aumenta notevolmente. Dopo una notevole spinta di sviluppo nell’età dai sei ai nove anni, tra i dieci ed i dodici anni non si produce alcun miglioramento ulteriore della rapidità, sebbene la velocità di corsa continui a migliorare. Questo indica che, in questo periodo d’età, è possibile influenzare solo scarsamente i presupposti elementari della rapidità, mentre avviene un aumento della velocità massima di corsa. Il miglioramento della velocità complessa di corsa sembra essere, invece, basato su altri fattori, come ad esempio la forza. Il bambino continua a crescere e continua a aumentare la propria forza fisica. E’ il momento di abbozzare qualche allenamento più “professionale”, alternare lavori di tecnica e lavori fisici. E’ l’età in cui iniziano a rendersi conto di ciò che fanno e di come lo fanno. E’ il momento i cui iniziano a fare i primi aggiustamenti e le prime correzioni. Preferibili esercizi di gruppo, nei quali si confrontano tra di loro e imparano dagli altri. Essendo un momento in cui la forza inizia ad aumentare, bisogna lavorare molto sulla precisione dei gesti tecnici (tiro, battuta e CORSA). Infatti in futuro si renderanno conto che la forza è una caratteristica più facile da allenare della precisione.

L’ALLENAMENTO DELLA RAPIDITA’ NELLA PRIMA ETA’ PUBERALE

Con l’inizio della PUBERTA’ , avvengono profondi cambiamenti psicofisici, che influenzano anche i presupposti e le prestazioni della rapidità. Durante la prima età puberale, l’eccessivo prevalere dei processi di eccitazione (alla base per la buona capacità di apprendere nuovi movimenti) viene compensato dall’aumento delle funzioni inibitorie. Perciò, i meccanismi nervosi centrali fondamentali sono relativamente “plastici”, cioè possono essere influenzati da azioni esterne, come l’allenamento. Purtroppo, spesso, viene ignorato che ciò può portare a peggioramenti qualitativi. In questa fase “plastica”, avvengono cambiamenti molto intensi della costituzione fisica (incremento dell’aumento in lunghezza). Per questo motivo, i rapporti forza/peso o di leva non si sviluppano in modo proporzionale e si produce inevitabilmente, un aumento dei tempi di appoggio che precedentemente avevano raggiunto un livello sufficiente per le necessità del futuro. In parole povere vi è un aumento della statura, della forza e una minore capacità di coordinazione. E’ qui che se il lavoro è stato fatto bene prima si vedranno i risultati. Questa è anche un’età nella quale gli atleti sono delle spugne e assorbono in maniera più semplice tutto ciò che gli viene insegnato. E’ il momento di inserire lavori di agilità e tecnica simili agli atleti pro. Esercizi brevi ma con intensità e concentrazione massima. Bisogna ricordarsi che quello che imparano in questo periodo della loro vita, dal punto di vista motorio, se lo porteranno fino alla fine della loro carriera.

Alcuni aspetti base:

  • lunghezza: non devono mai essere più lunghi di 15-20 mt.
  • recupero: non bisogna essere frettolosi, il recuperò è fondamentale, tempi di recupero medi.
  • prestazione: richiedere di eseguirli al massimo delle capacità.
  • osservare: eseguirlo in prima persona per illustrare l’esercizio.
  • rapidità e reazione vanno a braccetto, senza una non vi è l’altra. Bisogna allenarle entrambe.

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About the Author

è Writer e Expert di preparazione fisica, laureato in Scienze Motorie. Stefano gioca in IBL dal 2005 vincendo 3 Guanti d'Oro e laureandosi Campione d'Italia nel 2010 e nel 2015. Vanta oltre 40 presenza con la Nazionale Seniores, con la quale ha vinto 2 Campionati Europei (2010 e 2012), un Bronzo alla Coppa Intercontinentale (2010), la partecipazione al World Baseball Classic 2013, partecipazione al Premier 12 (2015) e ha fatto parte al Global baseball Match Europa vs Giappone (2015). È inoltre preparatore atletico professionista, istruttore motorio, insegnate di educazione fisica nella scuola primaria, istruttore di baseball a livello scolastico, Personal trainer presso la palestra Go! Athletic Studio e Trainer di Crossfit 1 livello.



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